Le due superfavorite risolvono la serie di semifinale alla terza partita e accedono senza passare dal via alla finale scudetto che inizierà il prossimo tre aprile. Mentre per Milano è ormai una consolidata routine, un appuntamento quasi fisso negli ultimi anni, grandissima la gioia per i Vipers, che si riaffacciano ad una finale dopo parecchi anni e lo fanno al termine di una stagione impeccabile. Ma se pensate che queste due gare 3 siano state una passeggiata di salute per le finaliste, sbagliate di grosso. Certo, il Quanta ha la forza di subire pochissime reti, grazie anche ad un Mattia Mai in stato di grazia nella serie, ma Verona ci prova e mette per lunghi tratti in difficoltà i padroni di casa. Alla fine a pagare è la capacità dei meneghini di “leggere” la partita, sempre in grado di essere letali nei momenti topici del match. Ancora più dura per i Vipers, che dopo aver sofferto e risolto in extremis gara 2 a Cittadella, soffrono e si impongono di misura anche in casa, merito di certo di un Cittadella che ci ha creduto e ha fatto di tutto per onorare questa semifinale, ma anche di un Asiago che non ha visto prestazioni migliori e più convincenti. Il risultato finale è comunque la finale che doveva essere, tra le due formazioni che hanno in assoluto dimostrato di essere una spanna sopra le altre, in grado di esprimere un gioco insieme spettacolare e pragmatico. Per Verona e Cittadella l’onore delle armi, dopo aver dato del filo da torcere a squadre stellari e non aver mollato mai, neanche in gara tre, neanche fuori casa.
Milano House@Quanta – CUS Verona 5 – 1Era l’ultima spiaggia per Verona se voleva allungare la serie e gli scaligeri ci provano davvero su un campo ostico come il Quanta Club, ma è difficile avere ragione di un Milano così cinico, che riesce a girare la partita a suo favore anche nei momenti di grande difficoltà. La partita inizia subito in discesa per i padroni di casa che riescono a sfruttare la prima superiorità numerica concessa da Verona e a portarsi sull’ 1 – 0 grazie alla rete di Banchero, perfettamente servito in posizione centrale da Bernad. Milano seguita ad attaccare, ma per tutto il resto del primo tempo non sfonda la coriacea difesa scaligera, che si rende comunque spesso pericolosa con veloci transizioni: a salvare il risultato deve intervenire più volte Mattia Mai che giganteggia per tutto il match. Chi invece sembra litigare con la porta è Ferrari, in giornata no, meno incisivo del solito nella prima frazione.A inizio ripresa Perini becca un 2 + 2 che però il Quanta non sfrutta. Sarà la successiva penalità a risultare fatale a Verona, con il gol di Bernad che sigla il 2 – 0. Gli ospiti difendono però bene e riescono a tenere duro anche in situazione di 2 contro quattro. Anzi, sfruttando una ripartenza riescono ad accorciare le distanze con la rete del solito Dal Ben (2 – 1). Mancano tre minuti alla conclusione e Milano a questo punto ingrana la marcia. E’ ancora Bernad a siglare il 3 – 1, poi quando mancano una manciata di secondi si sveglia Ferrari e assesta un uno – due che mette definitivamente KO Verona e porta il tabellone sul definitivo 5 – 1, risultato anche un po’ troppo severo per quanto visto in campo, ma Milano non perdona. Adesso spazio per lavorare in vista della finale, che, possiamo scommetterci, sarà vissuta dal Quanta come la rivincita della Coppa Italia.Andrea Bellini (Milano): “Il Verona ha affrontato un ottimo playoff, hanno saputo metterci in difficoltà, con il loro sistema, hanno giocato duro,e va bene così, i playoff sono anche questo. Sono contento perché tutta la squadra ha reagito bene ed in fase di superiorità numerica,abbiamo tenuto bene il disco e alla fine è andata bene così. Da domani, testa alla finale, e al lavoro di miglioramento che è sempre da fare.”Mattia Amadei (Verona): “Il risultato finale non rispecchia l’andamento della partita. Il CUS ha giocato 3 gare di semifinale alla pari con Milano, dominatrice indiscussa da 10 anni dell’in line italiano. La squadra esce quindi a testa alta e con un meritatissimo 3’ posto da un campionato difficile affrontato non sempre con la concentrazione e la convinzione necessaria. Anche quest’anno, come lo scorso, è stato agguantato il master round all’ultima partita, ma da quel momento la squadra ha fatto un decisivo cambio di mentalità e approccio che ha legittimato il risultato finale. Complimenti ai ragazzi e allo staff per non aver mai mollato.”
Asiago Vipers – Cittadella HP 6 – 5Non in molti avrebbero scommesso che dopo la tiratissima gara 2 il Cittadella avrebbe trovato forza e testa per metterla giù dura in casa di Asiago. Invece i ragazzi di Marobin ci riprovano, ma ripetono la stessa, rocambolesca, folle prestazione dell’altro match. Asiago dal canto suo ha una forza inesauribile e l’attitudine delle grandi squadre: vincere anche quando gioca male. E sabato i padroni di casa non hanno sicuramente giocato bene, ma hanno dimostrato una volta di più di saper capitalizzare le molte occasioni, compensando in qualche modo i tanti gol subiti. E quando una squadra è in grado di tirarsi fuori da situazioni che sembrano compromesse e imporsi senza giocare la partita perfetta è segno di maturità mentale e tattica. La partita inizia subito con l’inaspettato vantaggio degli ospiti a firma Tschuma (0 – 1). E’ il giovane Rossetto pochi secondi dopo a riportare l’equilibrio nel match siglando l’1 – 1. Il cronometro non conta neanche un minuto e arriva il nuovo vantaggio di Cittadella targato Francon (1 – 2); gli ospiti in questa fase spingono tanto e Asiago fatica a prendere le misure. A seguito di una superiorità ben sfruttata da Capitan Roffo arriva anche l’1 – 3. Passano dieci secondi e i padroni di casa accorciano di nuovo le distanze con Tessari (2 – 3). A metà tempo una penalità a sfavore di Cittadella sembra complicare le cose, invece in 3 contro quattro Francon riesce a bucare la porta difesa da Facchinetti e portare il risultato sul 2 – 4. Si ribatte colpo su colpo e un minuto dopo Asiago colpisce con Lorenzo Campulla e riduce di nuovo il distacco (3 – 4). E’ a tre minuti dalla fine che arriva il pareggio dei Vipers targato Dal Sasso che chiude la prima frazione in parità (4 – 4).Nella ripresa la partita si accende ancora con continui cambi di fronte, Asiago che tiene il pallino del gioco, Cittadella sempre pericoloso nelle ripartenze, ma per la prima volta nella partita sono i Vipers a mettere la testa avanti, grazie alla rete di Tessari (5 – 4). Gli ospiti non mollano, comunque e trovano il pareggio con Torni (5 – 5). In questa condizione di equilibrio, a tre minuti dalla fine Asiago incappa in una penalità che può girare molto male la partita. Invece, come gli ospiti nel primo tempo, stavolta sono i padroni di casa a trovare la giocata in inferiorità numerica che risolve la partita, mandando in rete Tessari per il definitivo 6 – 5. Una serie bella e intensa, soprattutto in gara 2 e 3, dove si sono viste le vere potenzialità di Cittadella e la forza mentale di Asiago. Il campionato di Roffo & CO finisce qui, mentre i Vipers sono chiamati all’impresa di portare a casa uno scudetto che manca dal 2010.Matteo Tessari (Asiago): “Sicuramente non è stata la nostra miglior partita, anzi forse quasi la peggiore, ma di positivo c’è che ci abbiamo messo carattere, credendoci fino alla fine. Nei playoff conta vincere e ce l’abbiamo fatta. Ora però dobbiamo cambiare registro per affrontare la finale nel migliore dei modi.”Luca Roffo (Cittadella): “Passa Asiago meritatamente, una squadra pronta e preparata per arrivare in finale con pieno merito. Complimenti a loro. Per noi si conclude una stagione dove spesso abbiamo faticato a trovare la giusta rotta, tutta la stagione abbiamo lottato per riuscire a esprimere il nostro vero valore. In queste ultime partite di Playoff però finalmente abbiamo trovato un giusto equilibrio e dimostrato che il valore della squadra è ben diverso da quello visto in regular season. Questa sera come in gara 2 e come nelle gare dei quarti contro Legnaro non abbiamo mai mollato, tutti ci aiutavamo e sostenevamo a vicenda senza mai cedere di un centimetro… e i risultati si sono visti! Grazie a tutte le persone che ci hanno seguito e spinto allo stadio, grazie alla società che nonostante i momenti difficilissimi ci ha sempre sostenuto e trasmesso fiducia. Ora riflettori sulla finale, buon Hockey a tutti!”
foto: Vanessa Zenobini
Fonte: Federazione Italiana Sport Rotellistici