Se lo meritavano i ragazzi per quanto espresso finora di salire sul podio. Una squadra giovane ma con esperienza da vendere che due anni fa aveva raggiunto il secondo scalino del podio. Difficile riconfermarsi a due anni di distanza. Sfortuna aver incontrati gli USA stellari in semifinale, con i quali comunque ce la siamo giocata. In un torneo durissimo, con tantissime squadre di livello, con una formula che ha fatto vittime illustri come Spagna e Francia, portiamo a casa una medaglia di bronzo pesantissima. Incontriamo la sorpresa Namibia, formazione che è cresciuta in modo esponenziale in questi ultimi anni e non era una partita facile. Il rischio dietro l’angolo era di sottovalutare una nazione dal blasone non altisonante, ma in grado di eliminare tra gli altri, agli ottavi la temibilissima Francia. Partiamo subito forte e a un minuto dall’inizio ci troviamo già in vantaggio grazie al gol di Alessio Lettera (1 – 0), che finalmente si sblocca e nell’esultanza guarda in alto, braccia aperte in un gesto liberatorio che è suo, ma anche di tutti noi. Stavolta siamo noi a gestire il disco e lo facciamo bene. Poche sbavature e poche occasioni di intervento per Mai, comunque sempre vigile. Tre minuti dopo arriva il raddoppio del solito Delfino, lesto a sfruttare ogni occasione (2 – 0). A cinque minuti dall’intervallo gli africani sfruttano una superiorità numerica per gancio di Lorenzo Campulla e accorciano le distanze (2 – 1). Il momento è quello che di solito soffriamo maggiormente, il calo di tensione è dietro l’angolo. Ma gli azzurri tengono, anzi non lasciano passare neanche un minuto per allungare sul 3 – 1 ancora con Delfino. Un gol che taglia le gambe ai namibiani e ci manda al riposo a distanza di sicurezza.
Nella ripresa l’Italia è bravissima nella gestione del disco, gioca col cronometro e corre pochi rischi. Una penalità per parte senza effetto e ancora diverse occasioni per i ragazzi di coach Sommadossi che però non si concretizzano. Sul finire della partita colpi proibiti tra Vendrame e Zeferinu rimandano di qualche secondo la festa, ma alla sirena esplode la panchina e con loro gli spalti gremiti di bandiere tricolori. Ancora una volta siamo là, tra le migliori. Grazie all’ottimo lavoro dello staff, del CT Luca Rigoni e del Coach Denis Sommadossi, grazie al sacrificio e al coraggio dei nostri ragazzi che ci hanno provato, sempre. Hanno sofferto e lottato, imprecato e gioito, chinando il capo solo due volte. Una davanti ai fortissimi Stati Uniti, dopo aver lottato senza quartiere, l’altra per mettersi al collo una medaglia dal sapore di impresa.
Ma è una spedizione azzurra che ci riconferma tra le maggiori potenze del mondo, con ben tre categorie posizionate tra le prime quattro: Junior femminile, Junior maschile e stasera Senior maschile. Un grandissimo lavoro dello staff di tutte le nazionali che ci conferma tra i leader mondiali in una disciplina con tantissime nazioni partecipanti.
Grazie di tutto ragazzi.
Italia – Namibia 3 – 1
Italia: Campulla L., Delfino, Masiero, Vellar, Francon, Ederle, Bellini, Vendrame, Campulla F., Lettera, Dal Ben, Ferrari, Pietrobon, Corà, Mai, Facchinetti. All. Sommadossi
Namibia: Bingham, De Azevedo, Borslap, Coetzee, Lucks, Wirtz, Coetzee, Hilbert, Zeferinu, Rottcher, Van der Plas, Zeferinu. All. Rannersmann
Arbitri: Telesio-Carreon, Tark
reti: primo tempo: 19:02 Lettera (Ita), 16:00 Delfino (Ita), 04:46 Coetzee (Nam), 04:25 Delfino (Ita).
foto: Contesto_creative
Fonte: Federazione Italiana Sport Rotellistici